Studenti sospesi nel Trevigiano?

Riportiamo un articolo del Corriere del Veneto che fa riflettere sul comportamento poco autorevole e molto autoritario di certi Dirigenti scolastici. Gli studenti delle nostre scuole dovrebbero essere capiti, non condannati ai lavori forzati per altri enti. Ci si potrebbe interrogare su che tipo di punizione dovrebbe essere riservata ai Presidi che dirigono scuole poco rispettose delle normative sulla sicurezza ( vedi i vari casi del Piemonte ) ? Cosa dovrebbero andare a pulire per i loro comuni ? Di seguito l'articolo del Corriere del Veneto:


di Angela Pederiva


VITTORIO VENETO (Treviso) - Altro che a casa o in piazza a bighellonare: d’ora in avanti gli studenti di Vittorio Veneto sconteranno la sospensione da scuola al lavoro per il Comune. Quanto meno quelli dell’istituto di istruzione superiore intitolato proprio alla «Città della Vittoria», che comprende attualmente il professionale elettrico, elettronico e meccanico, il professionale per i servizi commerciali, il tecnico economico ed il tecnico tecnologico. La giunta ha infatti approvato una convenzione che prevede l’impiego degli alunni sregolati all’interno della struttura municipale. Ancora all’inizio dell’anno scolastico il dirigente Domenico Dal Mas aveva dettato sette regole di comportamento, che vanno dal divieto di «uscire dalla classe durante la prima e l’ultima ora» all’obbligo di «effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti», passando per la prescrizione di «usare i distributori di cibi e bevande solo in ricreazione».
Ma evidentemente non tutti rispettano queste ed altre norme, né più in generale sono impeccabili sul piano disciplinare, sicché di tanto in tanto anche in questa scuola occorre assumere provvedimenti sospensivi. A differenza di quanto avviene in altri plessi, però, fino al prossimo giugno questi allievi non potranno più cavarsela con qualche giornata di riposo obbligato. Forzati casomai saranno i lavori ai quali i ragazzi verranno destinati, in accordo con le loro famiglie. «Vogliamo rinforzare il senso educativo della sospensione per motivi disciplinari - spiega il sindaco Gianantonio Da Re - trasformandola in una esperienza concreta di cittadinanza attiva per il ragazzo, in qualche settore dell’amministrazione comunale in cui possa mettere alla prova le proprie competenze e conoscenze scolastiche, con una ricaduta positiva sul suo comportamento in società».




Il tutto nello spirito della legge che prevede «il recupero dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale e in generale a vantaggio della comunità». Il primo cittadino ha già individuato alcuni ambiti di intervento: «Tagliare l’erba dei giardini pubblici, raccogliere le foglie sul selciato, zappare le aiuole stradali. Tutte mansioni che insegneranno ai ragazzi a sporcarsi le mani col lavoro e a rispettare gli ordini di un superiore». Finora un progetto analogo era stato avviato dalla cooperativa Fenderl, nel cui orto gli alunni avevano raccolto patate e avevano rastrellato i campi insieme ai portatori di handicap, mentre adesso sarà il palazzo municipale a far lavorare gli allievi indisciplinati. «Ovviamente - sottolinea l’assessore alla pubblica istruzione Antonella Caldart - sarà necessario valutare caso per caso la fattibilità di inserimento dello studente, per individuare uffici o sezioni della struttura comunale idonei e disponibili all’accoglienza».


http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2014/6-febbraio-2014/studenti-sospesi-trevigiano-lavori-forzati-il-comune-2224032923790.shtml