Più che "uovo di Colombo", piede di porco!

commento di Vincenzo Pascuzzi

1) Il “costo standard”, più che "uovo di Colombo", dovrebbe costituire il piede di porco per forzare la saracinesca dell’art. 33, c. 3 della Costituzione. I volenterosi promotori della nuova denominazione non convincono, non forniscono esempi concreti, rimangono nel vago. A tuttoscuola.com, A. M. Alfieri risponde sibillina: “il costo standard viene definito [da chi?] in base a predefiniti livelli di efficienza e di prezzo in relazione a determinate condizioni operative in uno specifico lasso temporale”
2) Ci dicono che “ce-lo-chiede-l’Europa”, citano statistiche, ricorrono a esperti. Ma  basta dubitare e approfondire e si scopre che non è vero. Non ci sono richieste dall’Europa, le statistiche sono state interpretate o violentate, pure gli esperti non concordano o sono stati scelti come testimoni quelli giusti, o sono esperti ma in altro settore. Gli esimi proff.  M. Falanga e G. M. Salerno hanno svolto, forse inconsapevolmente, questo ruolo.
3) Omissione completa sulla circostanza che “In Italia la scuola pubblica prepara meglio della privata. E gratis. I dati Ocse ribaltano lo stereotipo della scuola privata come luogo dell’eccellenza a pagamento “ (valigiablu.it). Conferma viene dalla Fondazione Giovanni Agnelli che, nella ricerca “valutare le scuole secondarie di ii grado ….” esplicitamente afferma “nonostante la presenza di alcune realtà di chiara eccellenza, la performance della maggior parte delle scuole non statali è deludente rispetto a quelle statali” (fga.it).


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