ROBERTO REGGI E IL BLITZ ZOPPO DELLE 36 ORE

di Vincenzo Pascuzzi – 9 luglio 2014
 
 
1) L’espressione ce-lo-chiede-l’Europa pare stia cedendo il passo a un’altra: i-tempi-sono-maturi. Anche il nuovo slogan viene usato come sostegno alle proprie tesi, funziona da passepartout, jolly, asso pigliatutto, da lanciafiamme o bazooka contro le tesi altrui. Viene qui usato nella nota di Tino Giardina, è stato usato da Stefania Giannini nel panegirico sulla “scuola libera all'olandese”
Inutile chiedersi come si fa a verificare la maturazione dei tempi, quali indizi o parametri lo svelano. Ma non c’è bisogno: lo garantisce chi usa l’espressione in questione!
2) Richiamarsi all’Europa nella vicenda delle 36 ore sarebbe controproducente. L’orario di lezione dei docenti italiani è già allineato alla media europea, anzi la supera e le retribuzioni sono ben al disotto. Giannini ha dichiarato che raddoppiare lo stipendio sarebbe eccessivo, ma 2.000 euro mensili possono essere una retribuzione equa. Il merito viene dopo, ma non va affidato ai presidi.
3) Non “svarione”, ma iniziativa mediatica: indiscrezioni fatte filtrare, poi negate, rettificate, sostanzialmente confermate. Miur e governo dicono che hanno il coltello dalla parte del manico (o così credono) e vogliono pilotare la vicenda contrattuale (chiamiamola ancora così). Al solito “chi mena pe’ pprimo mena du’ vorte”. Appare però una certa improntitudine governativa e ministeriale. L’ambito scolastico è complesso, occorrono tempi, risorse, consensi, partecipazione, non furbizie, blitz, sgambetti.
4) Reggi: "non ci sono i soldi e ce ne saranno pochi anche in futuro. La scuola italiana costa 55 miliardi l'anno, bisogna usare meglio quello che c'è". E Marco Campione, capo della Segreteria di Reggi, ha dichiarato: “la scuola italiana è stata sovra finanziata” fino al 2009.
Si dà per scontato che il budget del Miur debba restare bloccato a 55 mld (4,5% del Pil; era al 5,5% vent’anni fa!). Ma questa è una scelta governativa non giustificata. Manca trasparenza sulla ripartizione, destinazione, rendicontazione delle risorse.
5) Relazionare le 24 ore di Profumo con le 36 di Reggi, è come paragonare un investimento scampato da parte di un tir con quello incombente da parte di un treno! Le 36 ore pur con maggiore retribuzione sono un peggioramento. Il governo vuole risparmiare ancora, incurante del rapporto costi-benefici.
6) L’immagine impiegatizia è solo una rappresentazione impropria di altri. La massima parte dei docenti esplica attività professionale di qualità, nonostante tutto e malgrado le condizioni in cui è costretta ad operare: retribuzioni umilianti, burocrazia asfissiante, risorse e attrezzature carenti, ricorrenti riforme sempre epocali.
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Commento a:
Ben venga lo "svarione" delle 36 ore (se serve a cambiare tutto)