RENZI: SOFFOCATA NELLA CULLA LA SUA “BUONA SCUOLA” ?

di Vincenzo Pascuzzi - 14 settembre 2014

"Esigo da me stesso quello che ho sempre detto: la riforma della scuola non si fa sulla testa degli insegnanti, ignorandoli, né sulla testa dei genitori", ha spiegato, sottolineando come la riforma sarà "discussa per un anno" perché, “andremo per un anno casa per casa, scuola per scuola".
Così Matteo Renzi dal palco della Fiera del Levante di Bari, ieri sabato 13.9, solo 2 giorni 2 prima dell’avvio della consultazione bimensile sul fascicoletto programmatico della riforma non-riforma della scuola (o patto che non si può rifiutare) !
I 60 giorni stabiliti inizialmente – era appena il 3.9 - diventano così ben 365, un anno intero; un po’ come la sorte delle riforme, che a febbraio erano garantite una al mese e in seguito sono state procrastinare a 1.000 giorni!
Cosa ha fatto cambiare i programmi temporali del governo Renzi? Molto probabilmente le numerose e argomentate prese di posizione contrarie alla c.d. “buona scuola”, provenienti da docenti e sindacati, assieme alle proteste e agli scioperi già calendarizzati: altrettante secchiate d’acqua gelida sul capo e la persona del giovane Premier.
Ma “Un anno di consultazioni significa che il Parlamento potrà iniziare a lavorare nell'autunno del 2015. La legge di riforma potrebbe essere quindi approvata nell'autunno del 2016 per entrare in vigore con l'anno scolastico 2017/18”.
Non si sa in particolare “se anche il piano di assunzioni (150 mila) dovrà passare attraverso dibattiti e confronti” lunghi un anno.
Inoltre, “la scuola italiana non può aspettare ancora, i problemi sono gravi e complicati e necessitano di soluzioni”.
Alla vigilia dell’avvio delle consultazioni, ci si può chiedere se la decantata riforma non-riforma (o il patto che non si può rifiutare) non rischia di essere soffocato nella culla.
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