Renzi e Puglisi parlano della buona scuola 2016 tra Referendum e attuazione delle deleghe




Il premier Matteo Renzi, a tutto campo in una lunga intervista al direttore del Mattino Alessandro Barbano (http://www.ilmattino.it/primo_piano/politica/renzi_al_mattino_sud_dopo_anni_di_assenza_ci_piani_fondi_amo_napoli_ma_la_evito_de_magistris_non_ha_stile-1455606.html ), parla anche della riforma della scuola in questi termini: “ Diverso è il ragionamento su altre questioni. Per esempio la Buona scuola. Sulla quale alcuni governatori avevano lanciato un referendum, unito a una vergognosa campagna di disinformazione, per la quale si è parlato di deportati. Mi vergogno per chi ha pronunciato questa parola, se confrontata con il dolore delle donne e degli uomini che la deportazione l'hanno conosciuta sulla loro pelle. E pensare che in alcune aree, dove pure la protesta aveva incendiato gli animi, come la Puglia, il 98 per cento dei nuovi assunti per la prima volta a tempo indeterminato ha trovato lavoro nella stessa regione. Diciamo che abbiamo dovuto incassare molta cattiveria. Me li ricordo gli slogan di quelle ore, e anche la solitudine in cui abbiamo deciso di andare avanti. Nonostante sembrava che tutto il mondo fosse contro. Oggi sappiamo che, avendo mantenuto la barra dritta, abbiamo detto addio al precariato. La considero una conquista di civiltà. Chi ha parlato allora di deportati dovrebbe avere il coraggio di scusarsi. Non credo che lo farà, e non è un problema. Ma se sulla Buona scuola qualcuno pensa ancora al referendum, ci provi pure. Il governo tirerà dritto “. Sulla stessa linea anche la Senatrice Francesca Puglisi che nel suo sito web (http://www.francescapuglisi.it/quel-che-abbiamo-fatto-un-2015-nel-segno-del-cambiamento/ ) scrive: “ Questa estate dopo un lungo confronto abbiamo approvato la legge di riforma del sistema nazionale di istruzione, meglio nota come “La Buona Scuola”. Il confronto è stato aspro, ma sono grata comunque anche a chi ci ha contestato, perché ci ha aiutato a rendere la legge migliore. Sono convinta però che abbiamo fatto bene ad andare fino in fondo, perché oggi la scuola ha risorse umane e finanziarie che prima non aveva. Abbiamo rafforzato l’autonomia scolastica affidando a ciascuna istituzione una grande sfida educativa: battere la dispersione scolastica, migliorare gli apprendimenti delle ragazze e dei ragazzi, accompagnare ciascuno studente, non uno di meno, al successo formativo, scoprendo a scuola, anche grazie all’alternanza scuola lavoro e alle nuove opportunità offerte dalla riforma, la strada per la propria vita. Mi hanno colpita le lettere di gioia degli insegnanti neoassunti che avevano la prospettiva di andare in pensione da precari. Il nuovo concorso e le prossime assunzioni dalle graduatorie residue metteranno in cattedra altri 90.000 docenti. Il 2016 sarà l’anno in cui andranno attuate le deleghe della legge 107 e tra queste ci sono temi importanti, che mi stanno a cuore come la riforma del sistema integrato 0-6 anni, il sostegno, la valutazione degli studenti e la riforma dell’esame di maturità e di terza media, la formazione iniziale degli insegnanti e il diritto allo studio “.





Aldo Domenico Ficara