Nella prossima Legge di Stabilità ( da
deliberarsi entro dicembre) potrebbe
essere eliminato il vincolo triennale
che lega gli insegnanti alla provincia di immissione in ruolo, spesso lontana
dalla terra d’origine del docente. A tal riguardo nella passata stagione estiva
gli animi del mondo scolastico si sono accesi con parole pesanti come “deportazione”,
termine usato pubblicamente per indicare
il trasferimento obbligato su uno degli ambiti territoriali costituiti nell’a.s
2016/17. In questi giorni ante referendum costituzionale le speranze di chi è
stato allontanato dai propri affetti si
riattivano, perché probabilmente per il
prossimo anno scolastico2017/18 sarà consentito
di presentare ancora una volta la domanda di mobilità verso la provincia di
interesse. Ad oggi si tratta ancora di una proposta, ma il fatto che se ne
parli è di indicativo di un rinnovato interesse del Governo verso le
rivendicazioni di quei docenti che non hanno accettato il trasferimento forzoso
da sud a nord del Paese. Rimane da riflettere sul fatto che tali proposte, fatte a meno di 2 mesi dal referendum
costituzionale, potrebbero essere male interpretate.
Aldo Domenico Ficara