Sull’argomento riguardante l’utilità
dell’ora di religione si vuole riportare una risposta rivolta nel 2012 al ministro Profumo data dalla
Unione Atei, Agnostici, Razionalisti, che ha pubblicato un contributo in cui si legge: “Senza dimenticare la corsia preferenziale dei
docenti di religione, che vengono assunti senza concorso pubblico. È
sufficiente il placet del vescovo, che può anche ritirarlo se constata che la
vita del nominato non è in linea con il magistero cattolico.
L’Irc diventa
quindi un modo che i vescovi hanno per far assumere fedeli, facendoli pagare
dallo Stato. Una condizione privilegiata, che permette anche di entrare in
ruolo, ancor più discutibile in un periodo di tagli e ridimensionamenti nella
scuola pubblica. Ecco, caro ministro Profumo, a cosa serve l’ora di religione in
Italia. C’è speranza di vedere una sua riforma sul tema, ora? ”
Con queste argomentazioni si può essere d’accordo
o meno, ma il problema esiste e viene certamente discusso nel mondo della
scuola pubblica statale.
Aldo Domenico Ficara