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Ernesto Galli della Loggia: la grande menzogna su cui si regge il sistema dell’istruzione italiano è la promozione d’ufficio
Ricordiamo un editoriale pubblicato sul Corriere della Sera di Ernesto Galli della Loggia sulle facili promozioni elargite dalla scuola italiana: " «Se tutti gli studenti avessero i voti
che meritano non verrebbe promosso più del 20 per cento». Spetta a un
professore di un istituto tecnico commerciale pugliese il merito di aver ancora
una volta portato alla ribalta nel modo più clamoroso, con queste parole
(Corriere, 23 aprile), la grande menzogna su cui si regge da anni il sistema
dell’istruzione italiano: le promozioni d’ufficio.
Proprio perché il suddetto
professore non stava al gioco, e viceversa dava ai suoi studenti i voti che
meritavano, il dirigente della scuola dove insegnava lo ha sospeso a suo tempo
dal servizio: sanzione disciplinare che adesso, dopo ben cinque anni, il
giudice del lavoro di Lecce ha però annullato dandogli ragione. Le cose in
effetti stanno così: nelle scuole italiane la bocciatura è di fatto bandita,
così come è bandito ogni autentico criterio di selezione e quindi di reale
accertamento del merito.
Gli abbandoni scolastici beninteso ci sono (ad esempio
negli istituti tecnico-professionali), ma hanno una spiegazione di altro
genere, perlopiù legata alla condizione socio- culturale dell’ambiente
familiare. Di fatto, dunque, chi nel nostro Paese inizia il corso di studi è
pressoché matematicamente sicuro di arrivare al traguardo. E infatti gli esami
di diploma finale fanno regolarmente segnare percentuali di promossi che da
anni sfiorano il cento per cento (in che senso possa essere considerato
tecnicamente un «esame» una prova che dà abitualmente risultati simili resta
per me un mistero) ".