Denuncia insegnante, chi le restituirà la sua vita?



Denuncia insegnante per diffamazione. Una brutta storia| Direi pessima! Purtoppo non esiste la possibilità di "riavvolgere" il nastro. Le ferite rimangono. Per sempre
La lettera, il fatto!
Un insegnante scrive a V. Lodolo, esperto in burnout:
Gentile dottore, sono una docente con 30 anni di insegnamento senza demerito alcuno (anzi) quando vengo denunciata per “diffamazione aggravata” nel marzo 2014 da una mia studentessa per averle comminato una nota disciplinare sul registro elettronico in cui definisco il comportamento della ragazza “estremamente maleducato” (se vorrà le dirò a cosa mi riferivo). Inizia per me un incubo: dimagrisco, perdo capelli, perdo il sonno, finisco in ospedale per sospetto attacco cardiaco (era “solo” un attacco di panico); l’incubo finisce 13 mesi dopo con archiviazione del caso da parte di un magistrato che non solo ritiene infondata la notizia di reato, ma che ritiene la mia condotta “estrinsecazione dei doveri di insegnante/educatrice”. L’avvocato penalista me lo sono però dovuta pagare io, l’assicurazione della scuola si è data alla macchia, io e la mia famiglia per sostenere la spesa non siamo andati in vacanza in estate. Anche queste sono pugnalate, mi creda...
Non esiste il "rewind"
L'insegnante si è ammalata di burnout. Il giudice, però, riconosce che la nota sul registro è coerente con i "doveri di insegnante/educatrice".
Purtroppo dietro di sè, lascia solo macerie e un "pezzo di vita" che non tornerà più! Ai suoi affetti, al suo mondo e ai suoi sogni. Probabilmente distrutti anche dal sentirsi abbandonata dalle istituzioni. Non emerge la presenza dell'Amministrazione!
Un altro fatto mi viene in mente. Più pesante!
Rignano Flaminio. Scuola dell'infanzia O. Rovere. Cinque imputati chiamati in causa per presunte violenze ai piccoli alunni. Sono  le maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio, la bidella Cristina Lunerti e l’autore televisivo Gianfranco Scancarello.  Bene dopo quasi dieci anni tutti assolti!
E poi dicono che il nostro lavoro è leggero, a "bassa complessità", finendo con i luoghi comuni dei "tre mesi di ferie estive, quindi giorni a Natale e sette a Pasqua"
                                                                                                              Gianfranco Scialpi