L’insegnante ideale è chi sa benissimo
la storia o la matematica, vi dedica la miglior parte del suo tempo, e ha
elaborato la passione di trasmetterla perché la considera non solo utile, ma
“bella” da coltivare, da conoscere e da far conoscere. Solo un insegnante come
questo (e per nostra fortuna nella scuola italiana ce ne sono ancora migliaia)
saprà davvero trasmettere, attraverso la storia o la matematica, la capacità di
ragionare con rigore che è la dote più preziosa di ogni essere umano.
Questo
insegnare con passione (per i contenuti, non per i metodi) presuppone una
concezione della scuola come luogo dove si insegna a pensare, non a “fare cose”
che appaiano immediatamente produttive, secondo gli indecenti equivoci della
cosiddetta “alternanza scuola-lavoro”.